Il backup ti salva la vita
Pubblicato da Alfredo Brotto in Notizie ITC · Martedì 18 Feb 2025 · 2:30
Tags: backup, sicurezza, dati, protezione, tecnologia, recupero, informatica, salvataggio, prevenzione, vita, digitale
Tags: backup, sicurezza, dati, protezione, tecnologia, recupero, informatica, salvataggio, prevenzione, vita, digitale

Purtroppo non esiste macchina del tempo che possa tornare a qualche minuto prima del danno per evitarlo, e l’unica vera mossa per problemi di ogni tipo, dalla rottura dei componenti al furto per arrivare ai più noti ransomware, virus che criptano i dati per chiedere un riscatto, è la prevenzione.
Il backup dei propri dati è una azione da fare con più regolarità di quella impiegata per fare il pieno alla macchina.
Il rischio di perdere dati è dietro l’angolo
Siamo circondati da dati digitali, memorizzati su supporti per lo più magnetici che mantengono le informazioni anche quando togliamo corrente. Tuttavia, come l’inchiostro sulla carta, i dati sono soggetti a deperimento o a danni: sulla carta il problema è immediatamente visibile (avete mai trovato uno scontrino di 10 anni fa in tasca vedendolo molto molto pallido?) mentre sui supporti digitali no. Supporti di archiviazione come i CD e i DVD non sono eterni, e le stesse chiavette possono anche giocare brutti scherzi: c’è chi ha tenuto le foto su un supporto per anni, salvo poi scoprire che il disco risultava illeggibile quando si è trattato di recuperare il tutto per rivivere dei ricordi o rivedere un video.
I dati sono molto facili da perdere, e anche la perdita di grandissime quantità di dati potrebbe essere un evento immediato. Le cause possono essere molteplici, come la rottura del supporto su cui i dati sono memorizzati: il disco non parte più o ci cade a terra, la memory card non permette più l’accesso, il dispositivo è passato inavvertitamente vicino ad un forte campo magnetico e il dati sono andati. Ma vale la stessa cosa per azioni sbadate, come la cancellazione o le sovrascrittura di un file, la rimozione di una cartella per sbaglio, il salvataggio di un documento su cui si stava lavorando appena dopo averlo svuotato del tutto o la formattazione del dispositivo pensando di non avere nulla di importante salvo poi ricordarsi di quella cosa particolare che ci eravamo scordati di salvare. Ci sono poi i virus o i malware, e in questo periodo va tanto di moda il ransomware che cripta tutti i dati e chiede un riscatto per poterli riavere indietro. Infine c’è il furto o la perdita del supporto su cui i dati sono memorizzati.
Tutti casi non remoti, anzi, anche la persona più accorta e prudente ha bisogno di un backup.
Le persone non danno il giusto valore ai propri dati
Normalmente le persone danno pochissimo valore ai propri dati fino a quando questi non sono irrimediabilmente persi. La domanda che ci si dovrebbe sempre porre è “I miei dati valgono un disco esterno e un po’ di tempo da investire ogni mese?” A pensarci bene la risposta è sempre e inequivocabilmente affermativa.